Salmo 1, 2

Medita giorno e notte

Salmo 1:2…ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE e su quella legge medita giorno e notte.

"Trovare il diletto nella legge del Signore" e "su quella legge medita giorno e notte" sono sinonimi.

  • Chi medita, trova il deletto nella legge di Dio…
  • Chi trova il diletto nella legge di Dio, medita...

Meditare

Wikipedia:
La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, una pratica che si utilizza per raggiungere una maggiore padronanza delle attività della mente, in modo che questa divenga capace di concentrarsi su un solo pensiero, su un concetto elevato, o un preciso elemento della realtà, abbandonando i soliti pensieri spiccioli e divenendo assolutamente acquietata, pacifica.
Affine alla meditazione è la contemplazione, con la quale si intende la capacità di lasciar riposare la mente nel suo stato naturale.

Meditare sulla legge di Dio NON è:

  • cercare di svuotare la mente dai pensieri soliti
  • scacciare i negativi pensieri
  • concentrarsi su un unico ideale
  • una forma di preghiera interiore. (Viene fatta in una chiesa o cappella, in presenza dell'eucaristia, o in un ambiente privato…)

Meditare sulla legge di Dio è:

  • voler conoscere meglio il Signore, mettendo in correlazione, nei pensieri, le sue parole e azioni rivelate nella Bibbia
  • cercare di ammirare a distanza le opere di Dio verso gli uomini (acquistare una visione panoramica)
  • adattare la propria mentalità al pensiero di Dio
  • rallegrarsi e godere la comunione con Dio

Meditando scopriamo, comprendiamo, cresciamo…

Ad esempio nella vita di Gesù

Mettendo l'attenzione su "voi mi sarete testimoni" (Atti 1:8) e "noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo" (2Corinzi 5:20). Quindi, cosa scopriamo nella vita di Gesù?

  • Gesù, nel suo insegnamento, si adattava al livello e alla capacità dei suoi discepoli. "Ho ancora molte cose da dirvi, ma non sono per ora alla vostra portata" Giovanni 16:12
    • Anche per noi no è questione di "ho dato la mia testimonianza" oppure "gli ho detto la tutta la verità". La questione è se la mia intervenzione è stata una esortazione (un invito) o una supplica: "siate riconciliati con Dio!" "Tutto è già pronto!"
    • Suggerimenti per il nostro caso: . . .

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  • Gesù non disse mai - tranne all'adultera di Sicar (Giovanni 4) - "io sono il messia". Con la gente ebrea sempre stimolava il pensiero. Loro dovevano capire, non imparare.
    • Ci vuole molta sensibilità (data da Dio) per trovare l'argomento e il tono giusto...
    • Suggerimenti per i nostri contatti: . . .

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  • Dio parla all'uomo rispettando (o usando) la cultura umana, anche se è sbagliata. Esempio: l'AT dice che una testimonianza è valida giuridicamente sulla base di due testimoni. La cultura ebrea di allora invece diceva che la testimonianza di una donna valeva solo la metà. Ci volevano almeno quattro donne come testimoni, affinché sia valevole giuridicamente. ORA: Quante donne erano testimoni del sepolcro vuoto?
    • Forse ci sembra che noi non dobbiamo adattarci alla "nuova etica" linguistica che chiede che sempre nominiamo ambo i sessi ("care dottoresse e dottori, studentesse e studenti…"). Se la nuova generazione sente così, Dio usa anche questo linguaggio…
    • Nuova Traduzione Vivente: "Cari fratelli e care sorelle…"
    • Suggerimenti: in cosa possiamo adattarci per essere capiti meglio?

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Altre scoperte tramite la meditazione:

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